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Questa birra prende il nome dall’imperatore Carlo Magno, al quale un angelo rivelò di usare la radice dell’erba carlina per curare le sue truppe colpite dalla peste, mentre si trovarono nel territorio dell’Abbazia di Sant’Antimo. Ingredienti: acqua, MALTO D’ORZO, luppolo, aromi, erba carlina, lievito. Contiene GLUTINE. Birra cruda, non filtrata,…

Nigra sum sed formosa Birra doppio malto ambrata aromatizzata al caffè Questa birra è stata ottenuta tramite una speciale tecnica di infusione con pregiati caffè artigianali. Ingredienti: acqua, MALTO D’ORZO, luppolo, aromi, caffè (1%), lievito. Contiene GLUTINE. Birra cruda, non filtrata, non pastorizzata. La leggera torbidezza o eventuali sedimenti sul…

Giardino Santa Ildegarda Santa Ildegarda di Bingen, badessa benedettina vissuta tra il 1098 e il 1179, è una delle figure femminili più importanti del Medioevo. La santa Ildegarda condusse uno studio tanto approfondito quanto concreto della Natura e dei suoi impieghi in medicina e suddivise le malattie dell’uomo in tre…

Orto Botanico Donec quis sagittis ipsum, at posuere magna. Fusce eget lobortis arcu. Mauris vulputate quam quis mauris lacinia malesuada. In odio eros, sagittis sit amet viverra ut, malesuada tristique felis. Nam suscipit est fringilla risus euismod, efficitur porttitor tellus porta. Nullam id porttitor dui. Pellentesque habitant morbi tristique senectus…

Se nel monastero vi sono fratelli esperti in qualche arte o mestiere, lo esercitino con tutta umiltà.(Regola di San Benedetto cap. 57, 1) Farmacia monastica Presso la farmacia, allestita nell’antica sala del tesoro, potrete acquistare prodotti alimentari realizzati secondo le ricette della secolare tradizione erboristica monastica: miele, confetture di frutta,…

La Storia Pagina33di38 « 1 … 31 32 33 34 35 … 38 »Siamo spiacenti, non hai ancora aggiunto alcuna storia

Solo nel 1870 inizia una lunga campagna di restauri guidata dall’architetto Giuseppe Partini che riporta la chiesa all’aspetto attuale.

Nonostante l’intervento papale, Sant’Antimo ha perso il suo antico splendore e, nel 1461 Papa Pio II sopprime l’abbazia incorporandola nella nuova Diocesi di Montalcino e Pienza. Nel XV secolo l’abbazia si trova in uno stato di abbandono: molti edifici del chiostro sono crollati e le pietre vengono reimpiegate nella costruzione del borgo di Castelnuovo dell’Abate

In epoca comunale, però, l’abbazia perde alcuni dei propri possedimenti, tra cui il castello di Montalcino che, a causa della sua posizione strategica, è uno degli obiettivi delle mire espansionistiche della città di Siena nella toscana meridionale. Alla fine del XIII secolo i beni di Sant’Antimo sono ormai decimati e il monastero si trova in uno stato di decadenza. Per sanare questa situazione di degrado, Papa Nicolò IV affida l’abbazia ai Guglielmiti, un ordine benedettino riformato.

La leggenda fa risalire la fondazione di Sant’Antimo al IX secolo, all’epoca del Sacro Romano Impero, guidato dall’imperatore Carlo Magno, ritenuto il fondatore di una cappella, detta Cappella Carolingia, corrispondente all’attuale sagrestia.

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